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GLOSSARIO
Acidità: qualità di essere acido.
Acido Urico: sostanza chimica eliminata dall'organismo attraverso le urine.
Acido: sostanza che ha un ph inferiore a 7.
Acuto: qualità di malattia che si manifesta intensamente e si risolve rapidamente.
Albumina: sostanza componente dei tessuti animali e vegetali.
Alcalino: che ha un Ph maggiore di 7.
Alla Julienne: preparazione di verdure in striscioline sottili.
Allopatico: relativo ad allopatia, cioè terapia basata sul causare effetti opposti a quelli della malattia.
Amidaceo: simile all’amido o che ne contiene molto.
Amido: sostanza contenuta nei vegetali, ottimo collante.
Arterie: canali che fanno arrivare il sangue dal cuore ai vari tessuti del corpo.
Autoguarigione: l'azione dell’organismo di risolvere in modo autonomo uno stato di malattia, senza l’uso di trattamenti esterni.
Azoto: uno dei gas principali presenti nell’atmosfera.
Basico: che ha un Ph superiore a 7.
Biologico: si dice di alimenti che vengono coltivati, lavorati o preparati al naturale, senza l’uso di sostanze chimiche aggiunte (fertilizzanti, conservanti, coloranti, ecc.).
Bronchi: parte dell’apparato respiratorio che inizia dalla trachea e finisce nei polmoni.
Calorie: unità di misura del calore.
Cataplasma: impacco caldo o tiepido, da appoggiare sulla parte malata, per alleviarne i sintomi.
Chiropratica: alleviamento di malattie tramite la manipolazione della colonna vertebrale.
Colon: parte di mezzo dell’intestino, dove si raccolgono le feci, prima di essere espulse.
Composta: conserva di frutta.
Compressa: stesso di cataplasma.
Congestione: sovraccumulo, intasamento che ostruisce un flusso; aumento della quantità di sangue in un punto del corpo.
Costipazione: ammassamento, compressione, accumulo, ostruzione; raffreddore; stitichezza.
Costituzione: qualità e condizione fisica generale.
Cottage Cheese: Formaggio molle fresco
Cronico: qualità di malattia che si manifesta in modo lieve ma che persiste nel tempo.
Crudista: dieta costituita da soli cibi crudi.
Cult: detto di un personaggio o di un’opera “di culto”, che ha un suo pubblico, un seguito di ammiratori e amatori; il movimento culturale che ne scaturisce.
Destrosio: uno zucchero.
Diagnosi: individuare o definire una malattia in base ai fenomeni che la caratterizzano.
Dieta: qualsiasi modo di alimentarsi, utilizzando determinati cibi, eliminandone altri, variando la quantità, la preparazione, ecc., allo scopo di migliorare la propria salute.
Dietetica: Studio dell’alimentazione corretta.
Digitale: sostanza usata come farmaco per alterare l’intensità delle contrazioni del cuore.
Diserbanti: prodotti chimici per eliminare le erbe infestanti da una coltivazione.
Dotti linfatici: canali che portano la linfa attraverso il corpo.
Dotto: qualunque canale dell’organismo preposto al passaggio di liquidi.
Emoglobina: sostanza del sangue responsabile del trasporto dell’ossigeno.
Enzimi: agenti che generano trasformazioni chimiche all’interno dell’organismo.
Eugenetica: studio che promuove il miglioramento delle caratteristiche di una razza.
Farmaco: sostanza naturale o artificiale che ha la proprietà di causare alterazioni nel funzionamento dell’organismo.
Fegato: organo del corpo nella parte destra dell’addome, che ha importanti funzioni per il metabolismo.
Fermentazione: modificazione chimica causata dagli enzimi.
Fisiologia: scienza che studia il funzionamento degli organismi animali e vegetali.
Fisiologico: che riguarda la fisiologia.
Fitofarmaci: farmaci tipici per curare malattie degli organismi vegetali.
Frugivoro: che si nutre di frutti.
Fruttosio: uno zucchero.
Ghiandole: organi che producono sostanze necessarie alle funzioni del corpo e che eliminano le sostanze dannose.
Glutine: insieme di proteine contenute nei cereali.
Gotta: malattia che provoca dolore e gonfiore alle articolazioni, a causa di depositi di acido urico.
Gozzo: vistoso rigonfiamento nella parte anteriore del collo Indigestione: condizione di forte indisposizione dell’organismo dovuta a problemi di digestione.
Inedia: lungo digiuno; indebolimento fisico causato dalla mancanza di cibo.
Infermità: condizione di malattia.
Infiammazione: reazione dell’organismo ad una condizione negativa, che genera dolore, calore e gonfiore ad una parte del corpo.
Integrale: alimento naturale, non raffinato dai processi di lavorazione.
Iridologia: disciplina che fa diagnosi di malattie attraverso l’analisi dell’iride.
Latente: che non si vede esternamente, nascosto.
Linfa: liquido trasparente o biancastro che circola nei tessuti del corpo portando nutrimento e trasportando via le impurità.
Macrobiotico: cibo non trattato o alterato con procedimenti artificiali, che contiene ancora intatte le proprietà nutritive originali; integrale.
Meccanico: relativo alle funzioni di movimento dell’organismo.
Meccanoterapia: terapia medica che si esegue con massaggio, ginnastica, ecc.
Metabolismo: insieme delle trasformazioni che avvengono nell’organismo, allo scopo di sopravvivere ed avere energia.
Minerale: che contiene dei minerali o ha le qualità di un minerale.
Morbo di Bright: malattia provocata da malfunzionamento dei reni.
Naturismo: movimento culturale della fine del XIX secolo che promuove uno stile di vita sociale e alimentare strettamente vicino alla natura, in contrapposizione alla civiltà moderna.
Naturopatia: insieme di pratiche che usano cibi e metodi naturali per il recupero della salute.
Nefrite: infiammazione e disturbi connessi ai reni.
Nitrato: un sale usato di norma come conservante.
OGM: Organismo Geneticamente Modificato.
Onnivoro: che mangia qualsiasi cibo.
Osteopatia: cura per malattia delle ossa.
Ozono: gas presente nell’atmosfera terrestre.
Pane di fibra: pane integrale ricco di fibre.
Pastinaca: vegetale simile ad una grande carota.
Patologico: che ha caratteristiche o una condizione anormale; qualità della malattia.
Ph: grado di acidità o basicità di una sostanza, calcolato come il valore del contenuto di idrogeno per litro: pH neutro è quello dell’acqua, che ha valore 7 (valori inferiori indicano sostanze acide, valori superiori quelle basiche).
Plasma: parte liquida del sangue che contiene globuli rossi e bianchi.
Prognosi: previsione dei tempi di guarigione o dell’evoluzione di una malattia.
Prolasso: Fuoriuscita verso il basso di un organo, rispetto alla sua sede naturale, a causa del rilassamento dei tessuti.
Pus: liquido biancastro denso creatosi in seguito ad infiammazioni.
Referto: rapporto scritto dal medico sullo stato di salute del paziente.
Reni: i due reni sono disposti alla base della colonna vertebrale ed hanno il compito di filtrare il sangue dalle impurità.
Reumatismi: insieme delle malattie delle ossa, muscoli, articolazioni e tendini, che ostacolano il movimento causando dolore.
Sale: la combinazione di una sostanza acida con una basica.
Siero: liquido chiaro che si separa dal sangue dopo la coagulazione; liquido che contiene sostanze curative.
Sifilide: malattia che si trasmette per via sessuale, che danneggia l’organismo e in particolare il sistema nervoso.
Solforazione: trattamento di conservazione della frutta secca.
Stimolare: accelerare le normali funzioni del corpo.
Sublussazione: lieve o parziale separazione delle articolazioni del corpo.
Tossina: sostanza velenosa per l'organismo.
Tubercolosi: infezione interna dell’organismo, che colpisce principalmente i polmoni.
Urinario: relativo all’urina.
Vegano o Vegan: vegetaliano, ovvero conforme al vegetalismo.
Vegetalismo: teoria e pratica della dieta a base di vegetali, che esclude la carne e anche cibi di derivazione animale (latte, formaggio, uova, ecc.).
Vegetariano: persona che non si nutre di carne e usa principalmente alimenti di origine vegetale.
Vene: canali che portano il sangue dalle varie parti del corpo verso il cuore.
Venereo: malattia che si trasmette tramite rapporto sessuale; relativo agli organi sessuali esterni.
IL PROGRAMMA CLEAN-ME-OUT DEL DOTT. RICHARD ANDERSON
Intossicazione, congestione, cattiva nutrizione e la loro relazione con pensieri e sentimenti sono la causa principale del 98% delle malattie. La malattia è il prodotto naturale di diete innaturali e di pensieri e sentimenti discordanti. Uno stile di vita distruttivo attacca tutte le aree del nostro corpo, ma il tratto digerente è il primo a soccombere alla debolezza fisiologica. Una volta che il sistema digerente perde la sua efficacia, sorgono gradualmente altri problemi. Ad esempio oggi si indulge facilmente in emozioni stressanti e in cibi che formano acidi. Questo riduce i minerali nel corpo. Una volta che si instaura una deficienza di minerali la bile diventa sempre più acida. Quando diventa troppo acida nell’intestino cominciano ad accumularsi placche di muco, e l’intestino perde la sua abilità di digerire il cibo e di difendersi dalle sostanze patogene. La produzione di vitamine aminoacidi e altri nutrienti viene inibita, e il colon diventa sempre più intossicato. Il sangue a questo punto è costretto ad assimilare dall’intestino le tossine, e a portarle direttamente al fegato. Dopo anni di abuso, chiaramente il fegato non funziona più normalmente. Per questo, per curare il fegato bisogna, tranne rare eccezioni, prima di tutto pulire l’intestino. Ciò che accade al fegato accade a tutti gli altri organi del corpo, per questo è importantissimo agire prima di tutto sull’intestino.
SUGGERIMENTI INIZIALI PER UNA PULIZIA PIU’ FACILE
Prima di digiunare o di pulire il colon ognuno dovrebbe accertarsi di avere una riserva sufficiente di elettroliti. Crediamo infatti che in occidente il 70 % delle persone manchino di qualche minerale, e questo è un fattore che conduce alla malattia. Sottoporsi ad un digiuno o ad una disintossicazione senza queste riserve può essere dannoso. Testate il loro livello in modo facile consultando l’apposito capitolo (Prima di iniziare il programma).
Le persone che si sottopongono per la prima volta alla disintossicazione devono sempre provare tre settimane di prepulizia prima di cominciare la pulizia approfondita. Questo periodo aiuta ad eliminare un larga quantità di tossine in modo non pericoloso e graduale e impedisce uno stress troppo grande sul fegato, i reni ed altri organi vitali.Inoltre abitua lentamente il corpo ai cambiamenti fisiologici che si sviluppano nel processo di disintossicazione. E’ importantissimo che facciate molta attenzione ai bisogni del vostro corpo. Usate la vostra intuizione durante la disintossicazione. Ascoltatevi ed ascoltate il vostro corpo. Il vostro corpo è una vostra responsabilità, assumetela con attenzione e cura.
LE QUATTRO FASI DEL PROGRAMMA DI DISINTOSSICAZIONE CLEAN-ME-OUT
La fase principale è la più potente. Non si mangia niente e c’è il massimo della disintossicazione. La fase 3 è meno intensa, si mangia un solo pasto al giorno. La fase 2 è una preparazione alle altre due. Si mangiano due pasti al dì, e va fatta almeno tre settimane prima di addentrarsi nelle ultime due fasi. La fase iniziale è la più "dolce": si mangia tre volte al giorno.
PRIMA DI INIZIARE IL PROGRAMMA
I TEST DEL PH
Prima di iniziare la fase principale o preparatoria dovete assicurarvi di passare il test del ph. Se non lo passate, potete comunque iniziare la fase iniziale e secondaria. Dopo riprovate il test, e se lo passate potete continuare con le altre due fasi. Avete bisogno di cartine per il ph (si comprano in farmacia) matita e 1 limone. Il test va fatto prima di tutto al mattino. Nessun cibo deve essere consumato almeno due ore prima del test.
IL TEST DELLA SALIVA
Prendete una striscia della carta che misura il ph e mettetelo in bocca, riempiendolo di saliva. Confrontate ora il colore che ha assunto con l’indicatore riportato sulla confezione. Se vi infastidisce metterla in bocca, mettete della saliva in un bicchiere e immergete la cartina. E’ importante che la cartina sia molto bagnata e che la lettura sia fatta entro 10-30 secondi.
RISULTATI
PH 6.0 o inferiore - Indica una mancanza seria di elettroliti, e quindi problemi durante il digiuno. In questo caso dovete ripristinare la vostra riserva alcalina prima di provare qualunque digiuno.
PH 6.1-6.3 - Indica una carenza ma non estrema. Fate il test 2 (quello del limone)
PH 6.4-6.8 - Avete passato il test!
PH 6.9 o superiore - Qualcosa può aver interferito con il test, forse un’ansia eccessiva. Riprovate o fate gli altri test.
TEST 2 , IL TEST DEL LIMONE
Le condizioni sono come per il precedente, potete farlo subito dopo il test della saliva. Spremete mezzo limone in poca acqua e bevetelo. Riempitevi bene la bocca con il liquido, non usate dolcificanti. Dopo averlo ingerito aspettate 60 secondi e testate il ph. Fatelo ogni 60 secondi per sei volte, segnate i risultati.
PH 7.5 o superiore alla fine dei 6 minuti indica che avete passato il test. Avete adeguate riserve alcaline, che è un indicatore anche di buona salute. Se il test della saliva segnava 6.4 o superiore e avete passato anche il test del limone potete pensare di iniziare un digiuno. Se la lettura era inferiore a 6.3 nel test della saliva dovete incrementare le riserve alcaline. Mangiando cibi che formano elettroliti alcalini o usando un alcalinizzatore (vedi risorse) potete generalmente velocemente ripristinare le vostre riserve, durante le fasi iniziali del progranmma.
PH 7.0-7.4 indica che avete passato il test, ma dovete fare anche il terzo test, il test delle urine. Avete riserve alcaline ma non in quantità accettabile. Non dovete assolutamente addentrarvi nella fase principale del programma, ma potete intanto iniziare con le prime due.
PH 6.9 o inferiore indica riserve alcaline minime. Potrebbe anche indicare qualche malattia, oppure un alto livello di stress. Fate il terzo test.
Se la lettura è uguale o inferiore alla lettura del test della saliva avete una mancanza seria di riserve alcaline. Non potete pensare ad alcuna disintossicazione se non ripristinate le riserve.
TEST 3, IL TEST DELLE URINE
Prima di cominciare il programma decidete di mangiare per un giorno solo cibi che formano acidi (vedi tabella). La mattina dopo mettete una striscia delle cartine per la misurazione del ph nel contenitore dove avrete urinato. Se il corpo non ha riserve di sostanze alcaline, i reni secerneranno ammoniaca, e le urine saranno alcaline. E’ desiderabile che il ph delle urine sia acido.
PH 7.o o superiore. Il corpo non ha riserve alcaline. Lo stress a cui viene sottoposto con la disintossicazione non è sostenibile. Cambiate prima la dieta e risolvete i vostri stress emozionali.
PH 6.5- 6.9 La mancanza è presente ma non eccessiva. Potete fare tutte le fasi del programma tranne la principale. Comunque è consigliabile bere centrifugati di sedano o carote e prendere rimineralizzanti durante la disintossicazione.
PH 5.7 - 6.4 Riserve alcaline sufficienti. Il test è passato, sebbene sarebbe meglio avere più riserve.
PH 5.6 o inferiore Avete una buona riserva di minerali. Il test è ok.
Quelli che non hanno passato i test dovrebbero smettere di mangiare alimenti che formano acidi, alcalinizzare il loro organismo mangiando frutta, verdura e prodotti che contengono alti livelli di sodio, potassio, calcio e magnesio organici. Possono ad esempio usare l’alcalinizzatore (vedi risorse). Potete comunque cominciare la fase iniziale, e quando avrete passato i test proseguire la disintossicazione con i successivi livelli.
FATTORI CHE POSSONO INFLUENZARE IL PH
I reni controllano il ph. Un problema ai reni può impedire un ph equilibrato La respirazione influenza il ph. Le persone che non respirano correttamente sono soggette ad acidosi
L’alta altitudine può far respirare più in fretta, causando un aumento dell’alcalinità. Danni ai polmoni e il fumo può inibire la rimozione dell’acido attraverso i polmoni, aumentando così l’acidità. Stati emozionali forti e stress prolungato creano acidità. Parassiti, funghi, batteri e altre infezioni che creano acidità prevengono un ph bilanciato.Quando si digiuna o ci si disintossica il ph può cambiare perchè il corpo sta rimuovendo una grande quantità di acidi.
COME RIPRISTINARE LE RISERVE ALCALINE
Smettete di mangiare alimenti che formano acidi (vedi lista). Mangiate alimenti come frutta e verdura che formano alcali. Bevete succhi centrifugati di verdura e frutta. Prendete l’Alcalinizzatore, che contiene minerali organici e una buona dose di L-Glutammina
OSSERVAZIONI
Ogni persona reagisce a modo suo a ogni alimento, erba, programma, etc.Solo il tuo corpo sa quello di cui hai bisogno, ascoltalo attentamente. Non fare questo programma o la disintossicazione fino a che non senti che è giusto per te. Fai sempre iniziare la disintossicazione con le fasi iniziali del programma. E’ una perdita di tempo iniziare subito con la fase principale nonchè l’ultima del programma. Le prime fasi infatti sono necessarie per ammorbidire la placca di muco intestinale. Se cominci a sentirti male nel passaggio da una fase all’altra ritorna indietro alla fase precedente, e riprova dopo una settimana. Se sei molto intossicato puoi avere delle reazioni molto forti. E’ importante realizzare che non dobbiamo sentirci male per forza. Non dobbiamo fare gli eroi, perchè può essere pericoloso per il fegato e i reni. Quindi alternate le fasi, non abbiate paura di tornare indietro. Evitate di alzarvi da seduti o sdraiati in fretta, durante la disintossicazione. Può girarvi la testa, quindi prendete tutto il tempo necessario. Non usate sale, per via orale o interna. Non fate clisteri con acqua salata, perchè il sale può calcificare le placche mucoidi e la mucosa intestinale. Può avere un effetto molto negativo durante la disintossicazione.
La regola più importante: in tutte e quattro le fasi dovete sentirvi bene, almeno come prima di iniziare la disintossicazione.
Se vi sentite eccezionalmente stanchi, deboli, etc. provate un clistere. Se non succede niente, provate un clistere di caffè. Se anche questo non aiuta, tornate alla fase precedente o iniziale. Controllate il vostro ph, accertatevi di avere le riserve necessarie, ogni tipo di disintossicazione sfrutta le riserve alcaline dell’organismo.. Ricordate: permettersi di stare male può essere dannoso per il fegato, i reni, il cuore e il cervello.
COSA FARE SE SOPRAVVIENE LA NAUSEA
Fate i clisteri. Fate un clistere di caffè. Prendete le pasticche delle erbe con intervalli di 5 minuti tra una e l’altra. Bevete del tè di ginger/finocchio. Abbassate la quantità di psillio. Se niente di quanto detto funziona:
considerate la possibilità di avere dei parassiti intestinali. Dovete prima eliminarli, esistono oggi dei prodotti naturali efficaci contro quasi tutti i parassiti (vedi Idrocolonterapia). In ogni caso, ricordatevi che non bisogna soffrire durante il digiuno, ascoltate il vostro corpo, tornate alle fasi precedenti, riprovate in un altro momento, ma non deve mai essere una tortura. Aggiustate questo programma secondo i vostri bisogni, cucitevelo appositamente per voi.
COME IDENTIFICARE LA PLACCA MUCOIDE
Molti si domandano se stanno realmente eliminando la placca mucoide o se invece eliminano solo lo psillio. Lo psillio, dopo essere passato attraverso il corpo, non è mai lucente, morbido, consistente in forma o misura, formato uniformamente. Non ha masse uniformi, pieghe, sovrapposizioni, striature o levigatezza, e non brilla come la placca. Se guardate attentamente lo psillio con una lente di ingrandimento, vedrete che sembra costituito da uova di girino in miniatura. Ha un piccolo centro con una sostanza gelatinosa intorno. Se non lo vedi, stai guardando la placca. Comunque la placca può anche non avere striature, sovrapposizioni, levigatezza, o brillantezza, specialmente se viene fuori in piccoli pezzi. Ma non si può confondere con lo psillio. Assomiglia a pezzi di cuoio o gomma sottili o spessi.Quando la placca viene dall’intestino piccolo normalmente è striata. Se viene dal basso ileo le striature scompaiono, ed è generalmente liscia e lucida. Se viene dal colon non è striata, ma ha le forme convolute e le curve dell’intestino. E’ sempre liscia.Potete anche rompere le feci e vedere se il contenuto interno è uguale all’esterno. Se la massa interna è differente per colore o consistenza, è una placca mucoide. Lo psillio è sempre all’interno ed è diverso nell’aspetto dalla placca. Alcuni eliminano pazzi molto piccoli, oppure dei liquidi neri dovuti alla liquefazione della placca dovuta al Chomper.
COSA MANGIARE DURANTE LA DISINTOSSICAZIONE
Durante la disintossicazione non mangiare carne, formaggi, latte, sale, zucchero, o prodotti che lo contengono, no ai cibi fritti, e a tutti i "sintetici". Si a miele, frutta, insalate, vegetali cotti e crudi. Provate a fare un pasto al giorno solo di cibi crudi, e bevete molti centrifugati.
Alimenti che formano acidi
Alcool sale pane noci e semi cibo congelato in scatola cioccolata popcorn sigarette zucchero bibite gasate latte e derivati farinacei a base di grano Uova Aceto Alimenti fritti Carne, pesce, molluschi Tofu e soya e derivati Tabacco Tè Dolciumi e torte Pepe nero Mais Pasta
Alimenti alcalinizzanti
Succhi crudi freschi tutta la frutta tutti i vegetali crudi insalate patate germogli meloni Zuppe di vegetali Vegetali lessati ananas uvetta Avocado Cipolle Mais fresco sulla pannocchia Fichi e albicocche secche Aceto di mele Miglio Datteri
In limitata quantità: Caffè, miele, semi cotti
COME FARE UN CLISTERE DI CAFFE’
I clisteri di caffè aiutano a eliminare le tossine dal fegato e sono ben conosciuti dalla naturopatia. Spesso aiutano rapidamente a rimettersi da stanchezza, mal di testa, sonnolenza o malessere. Aiutano anche in casi di spasmi, dolore precordiale (cuore, gola, petto) e difficoltà ad eliminare le tossine nella disintossicazione. Il clistere di caffè fà produrre al fegato più bile, apre i dotti biliari e fa scorrere la bile. Un fegato intossicato può nel processo liberare insieme alla bile molte tossine liberandosene in pochi minuti. All’inizio del trattamento la bile contiene tossine e può provocare spasmi al duodeno e riversarsi nell’intestino. Si può aver voglia di vomitare, o sentire nausea, se questo accade bevete dell’acqua. E’ importante notare che il caffè introdotto nell’intestino produce effetti completamente diversi dal caffè ingerito per bocca. Comunque evitate di farlo la sera. Prima di fare il clistere di caffè, fate un clistere normale, per togliere un po' di feci, così riuscirete a trattenere il caffè più a lungo.
PREPARAZIONE
3 cucchiai da minestra di caffè e 1/4 di acqua, preferibilmente distillata. fate bollire per 3 minuti e fate riposare per 20 minuti. Filtrate e usate a temperatura corporea.
Sdraiatevi sul fianco dx, le gambe raccolte. Il fluido deve essere trattenuto per 10/15 minuti. La caffeina entra nelle vene emorroidali e attraverso la vena porta raggiunge il fegato.
Durante la 4 fase del programma, la fase di digiuno bisognerebbe evitarlo, perché la bile porta via anche molti minerali preziosi. Quindi quando lo fate assicuratevi di ripristinare le vostre riserve minerali.
5. Alimenti acidi/alcalini
Sotto è una lista di acidogeno e gli alimenti formanti alcalini presi da Richard Anderson puliscono il libretto, disponibile alla nota di http://www.ariseandshine.com/flash/RevisedCleanseBro.pdf - “evitare interamente„ sugli alimenti che acidogeni il titolo si riferisce alla gente che fa la pulizia.
Alimenti acidogeni(Evitare interamente mentre sopra pulire) |
Alcalino-formare gli alimenti(Consumare liberamente) |
Alcool |
(Studi
hanno indicato che i prodotti organicamente coltivati hanno fino
a 300% nuovi minerali e nutrizione totale che i prodotti
commercialmente coltivati. La salute non può essere effettuata
senza un rifornimento sufficiente dei minerali.) gli alimenti *These rallenteranno il processo di pulitura, riducono la quantità di piastra rimossa e quindi dovrebbero essere limitati. |
Gli alimenti che sono formare alcalino sono non tossici al corpo ed hanno un'abbondanza dei minerali d'alcalinizzazione quali il calcio, il magnesio, il sodio, il potassio ed il ferro. Sono inoltre formare del non-muco.
Gli alimenti acidogeni sono il uno o il altro tossico, quale alcool, o sono solitamente amido ed alimento ricco di proteine, che dovrebbero essere consumati nella moderazione. I loro minerali dominanti sono zolfo, fosforoso e cloro. Questi alimenti sono muco che forma e possono contribuire all'accumulazione di piastra mocosa se mangiati troppo frequentemente.
Per alcalinizzare rapidamente il corpo, suggeriamo il giardino della miscela dell'alimento di verde di vita. Ci sono molti alimenti eccellenti sul mercato, ma questo sembra essere il valore migliore e contiene una miscela probiotic grande pure. Tutta la gente dovrebbe avere qualcosa di simile come parte della loro dieta quotidiana.
6. Piastra mocosa
Quando una persona mangia troppo alimento acidogeno per troppo lungo, il corpo diventa carente in minerali formanti alcalini e la funzione digestiva è alterata. In questa situazione il corpo è costretto spesso ad espellere mucoso nelle viscere per proteggersi da alimento insufficientemente digerito. Se questo accade troppo spesso il mucoso è indurito (piastra mocosa) ed altera l'assorbimento dell'alimento. Questo mucoso indurito è molto difficile da rimuovere e si trasforma in in una terra di allevamento per i parassiti ed altri organismi unfriendly, che sono una fonte costante delle tossine che fluiscono nel havoc del wreak e della circolazione sanguigna su tutti gli organi. Ciò è l'inizio della malattia. Come il tempo va sugli organi iniziare analizzano e generalmente parlando, questo è dove la maggior parte della malattia inizia.
Sotto sono alcune immagini di piastra mocosa che è stata rimossa da una persona che fa una pulizia:
La piastra intraprende la figura delle viscere perché è stato attaccato la parete ed è spesso gommosa.
Per le più informazioni su piastra mocosa, visitare prego il collegamento precedente. O per rimuovere la piastra mocosa dalle vostre viscere, provare uno dei programmi di erbe del detox elencati qui
L'ACIDITÀ
NEGLI ALIMENTI
Alcuni tipi di frutta o verdura fresca.
L'organismo di una persona sana e non affaticata, è normalmente in
grado di trasformare gli acidi naturali di molti alimenti crudi (ad
es. limoni, pompelmi, pomodori, acetosa, frutti aciduli) in carbonati
alcalini, che sono basici ed utili all'economia dell'organismo.
Quando, invece, la persona è stanca o stressata, l'energia nervosa
necessaria per una completa digestione e assimilazione non è
sufficiente, pertanto l'organismo non è in grado di operare le
dovute trasformazioni e gli acidi degli alimenti entrano nella
circolazione sanguigna.
Suggeriamo,
per stare sempre Bene, questo tipo di Composizione dei pasti
giornalieri:
Mattino:
frullati o succhi di frutta (tiepidi o temperatura ambiente); oppure
infusi di frutta od erbe o tè, addolciti se si desidera, con miele
(evitare lo zucchero) con biscotti o fette biscottate e torte
semplici alla frutta, semi integrali od integrali.
Mezza mattina: una mela o pera od altro frutto per togliere la fame.
Mezzo
giorno:
aprire il pasto con un bel piatto di verdure crude di tutti i tipi in
abbondanza con frutta in insalata (meglio senza olio, se lo si
desidera, utilizzarne pochissime quantità - un cucchiaino al massimo
e variando ad ogni pasto il tipo di vegetale dal quale proviene
l’olio).
Con:
Legumi, una volta alla settimana ed alternativamente, non assieme,
(fagioli, lenticchie, patate -tuberi-, ceci, ecc. da consumarsi SENZA
pane.
Oppure Cereali biodinamici - 2 o 3 volte alla settimana -
(preferibilmente riso,
avena, miglio, orzo - grano saraceno, granoturco, meno frequentemente
gli altri cereali), con abbondanza di verdure cotte o crude, senza
pane.
Pastasciutta, una volta ogni 7 giorni al massimo, sempre
con verdura cruda o cotta in abbondanza. Mai (o almeno raramente)
cucinata con pomodoro cotto. La pizza (meglio senza pomodoro cotto)
solo a mezzogiorno e raramente.
Oppure Pesce (di piccola taglia)
a forma di pesce (sempre una volta alla settimana) con verdure crude
o cotte in abbondanza, senza o con poco pane .
Oppure (sempre
una volta ogni 15 giorni) Carne di animale selvatico o di cortile -
piccolo - con verdure cotte o crude in abbondanza, senza pane;
Il
pane integrale o semi integrale, (eliminare
quello raffinato - bianco molto meglio se azimo, senza lievito di
birra o chimico e con farina di farro.)
lo si mangi solo se il pasto è a base di verdure cotte o crude.
Meglio
eliminare del tutto il pane e pasta, e sostituirlo con il riso
!!
Pomeriggio: frutta di stagione o infusi di erbe (non eccitanti) addolciti con miele, con qualche biscotto, pochissimi; se si desidera cibo salato, fare attenzione alla quantita' ed al tipo.
Sera:
(un piatto solo al massimo) minestre sopra tutto di verdura con,
semolini, tapioca, riso, od in mancanza riso o pastina semi
integrale; meglio le altre soluzioni. Oppure
in sostituzione, pesce e/o carne alla griglia con verdure cotte
o crude, insalate verdi no crude perche' possono provocare
insonnia,
Stare
Comunque MOLTO leggeri o digiunare in certi casi, alla sera
!
Il
mio modo di mangiare è cambiato radicalmente. Ho regalato le padelle
per friggere agli amici. Mi è rimasta solo una pentola sulla quale
sistemo i cestini di bambù per cuocere al vapore. Ho investito in un
disidratatore e in un frullatore da combattimento. Per il resto la
mia cucina è invasa da vasi e vasetti pieni di semi e grani diversi,
a diversi stadi di germogliazione: ceci con piccole radici bianche,
lenticchie sormontate da minuscole foglioline verdi e poi barattoli
nei quali si intravedono i colori e le forme di una dozzina di
germogli diversi, dal trifoglio rosso alla rucola, che verranno
utilizzati per le insalate. Ci sono le mandorle, che rimangono a
bagno per una notte, e che possono essere frullate con le lenticchie
germogliate per preparare una deliziosa salsa cruda.
C’è il
riso integrale, che dopo una notte nell’acqua cuoce più in fretta.
In un angolo all’ombra è sistemato il barattolo del rejuvelac, una
bevanda ricca di enzimi
utili per la digestione, ottenuta facendo fermentare nell’acqua per
qualche giorno il kamut, un cereale che non ha subìto ibridazioni e
che contiene i 22 aminoacidi essenziali, quelli che il nostro corpo
non è in grado di produrre da sé e che gli servono per assimilare
le proteine.
Tutto questo ha un nome: la cucina
o alimentazione vivente.
Proprio come mi aveva spiegato Pol Gregoire, lo chef del ristorante
di Bruxelles, mentre leggevo attentamente il menù salutista
vagamente misticheggiante, con le pietanze ripartite in sattviche e
radiasiche e rajasiche.
Niente roba fritta, niente pane, pasta,
dolci a fine pasto. Perfino le minestre erano crude, preparate al
momento e al massimo leggermente riscaldate.
L'essere umano appartiene all'ordine dei primati
antropomorfi, per loro natura frugivori, cioè atti a
consumare frutti, foglie, semi. La neurofisiologia,
l'embriologia, l'anatomia comparata
confermano come
l'uomo sia strutturato per cibarsi di frutti, noci,
germogli freschi, foglie tenere, tuberi, radici e non di muscoli,
ossa ed interiora come i carnivori.
Questi infatti hanno
conformazione dentale, patrimonio enzimatico, organi visivi,
strutture di offesa, caratteristiche di potenza e d'aggressività,
apparato digerente, intestinale, escretorio, sudorifero, circolatorio
adatti ad utilizzare l'alimento carneo anche come fonte glucidica,
consumandolo crudo e completo di interiora e sangue. Gli esseri umani
senza mezzi artificiali difficilmente sarebbero in grado di
cacciare.
Molti sono ormai gli scienziati concordi
nell'affermare che l'uomo si è convertito a consumare muscoli di
animali (in principio carogne) per necessità legate alla
inospitalità delle foreste nell'ambiente originario, circa 2 milioni
di anni fa nell'era Neozoica, periodo Pleistocene.
In
quell'epoca avvennero infatti glaciazioni, interglaciazioni (ritiro
dei ghiacciai e avvento di climi più caldi) e periodi di siccità
contrapposti a forti diluvi: eventi climatici instabili ed irregolari
che decretarono la riduzione di gran parte della vegetazione
spontanea, nonché il mutare delle foreste in savane.
L' Homo
Habilis sarebbe dunque passato al carnivorismo per poter
sopravvivere, pagando però lo scotto di un accorciamento della vita
media. L'uomo è diventato carnivoro in epoche in cui non si
conoscevano i danni della carne: oggi solo gli esquimesi restano un
popolo carnivoro per necessità assoluta.
Essi consumano non
solo la carne ma anche gli organi interni e le interiora e bevono il
sangue.
La durata media della vita di questo popolo è di
25-3
0 anni. Molti muoiono vittime della arteriosclerosi causata
dall'alimentazione carnivora.
Ma tali cambiamenti sono avvenuti attraverso secoli: velocità difficilmente comparabili
con i ritmi di mutamento delle abitudini alimentari in corso da alcuni decenni
nelle società economicamente sviluppate del pianeta. Il benessere economico, il
mercato globale delle derrate alimentari, le pratiche intensive di agricoltura e allevamento,
il rapido sviluppo dell'industria di trasformazione e delle tecnologie della
grande distribuzione hanno reso disponibile a vasti strati di popolazioni una quantità
di alimenti ed una varietà di preparazioni alimentari neppure immaginabile dalle
generazioni precedenti. Alimenti "nobili" come le carni rosse, altamente deperibili
come il pesce fresco, altri alimenti pregiati come salumi e formaggi stagionati, in
passato riservati ai ceti più agiati o confmati in ristrette zone geografiche, sono
diventati accessibili a tutti sempre e ovunque.
Parallelamente a questa rivoluzione dell'offerta alimentare, si sono verificati
altrettanto vasti e profondi mutamenti nelle attività lavorative, nelle situazioni demografiche
e logistiche delle popolazioni e nello stile di vita dei singoli, che hanno
a loro volta provocato o favorito importanti cambiamenti nelle abitudini alimentari.
L'urbanizzazione, il rapido e progressivo spostamento della forza-lavoro dall'agricoltura
e dall'allevamento alle attività industriali, artigianali e del terziario hanno
smembrato la famiglia rurale - che preparava quotidianamente gli alimenti per i
numerosi membri, utilizzando prevalentemente risorse proprie o del territorio -,
frammentandola in piccole unità completamente dipendenti dal mercato per l'approvvigionamento
alimentare. Inoltre il crescente impiego di mano d'opera femminile
in attività extra-domestiche ha reso sempre più problematica la preparazione
dei pasti quotidiani, aumentando fortemente sia la richiesta di preparazioni pronte
da cucinare o addirittura precotte, sia il consumo di pasti fuori casa.
Non partecipando più alla preparazione degli alimenti, il consumatore moderno
perde sempre più coscienza degli ingredienti e delle procedure per la preparazione
degli alimenti che consuma. Pertanto ad un'apparente ampia libertà di scelta, corrisponde
spesso scarsa informazione e capacità critica e, paradossalmente, stretto
condizionamento delle scelte da parte del mercato. Poiché il mercato tende ad emarginare
gli alimenti "poveri" - legumi e cereali interi, verdure e frutta fresca, interiora
e rigaglie, pesce azzurro, pane di campagna, ecc. -, sia perché commercialmente
poco redditizi, sia perché inadatti alle preparazioni standardizzate e pronte all'uso,
non c'è da stupirsi che le "preferenze" dei consumatori privilegino prodotti di
origine animale (carni, salumi, formaggi), ricchi di lipidi e poveri di fibra, e alcuni
prodotti di origine vegetale (patate, pasta, prodotti da forno, già pronti o di facile e
rapida cottura) ricchi di carboidrati ad alto indice glicemico ed anch'essi poveri di
fibra.
Ai gravi rischi per la salute legati ad un'alimentazione frequentemente squilibrata
e ipercalorica, si aggiungono talvolta specifici rischi legati all'effetto cumulativo
di additivi e conservanti alimentari, a conseguenze tossiche o dismetaboliche, a reazioni
autoimmuni, ad effetti cancerogeni o cocancerogeni di xenobiotici: pesticidi e
fitofarmaci, antibiotici, ormoni e fitoormoni, metalli pesanti, solventi e numerosi
altri composti organici ed inorganici. Questi possono entrare a vari livelli nella catena
alimentare: sia con le pratiche intensive di agricoltura e di allevamento, sia con
tecnologie di raffinazione, trasformazione e condizionamento, sia accidentalmente
per contaminazione del suolo, delle acque e dell'atmosfera.
Se ai rischi alimentari si aggiungono abitudini sedentarie, scarsa attività fisica,
ripetute e durature situazioni di stress, si comprende facilmente come la società dell'abbondanza
("affluence society") stia generando le "patologie dell'abbondanza":
obesità, diabete insulino-resistente, arteriosclerosi e complicanze cardiovascolari,
facilitando anche l'insorgenza di alcuni tumori e probabilmente di alcune patologie
degenerative ed autoimmuni.
Confrontando la composizione del latte vaccino con quella del latte umano
(tabella 7.6), si notano importanti differenze qualitative e soprattutto quantitative.
Le caseine, presenti in alta percentuale nel latte vaccino, sono molto ridotte in
quello umano; viceversa l'a-Iattalbumina è molto più abbondante nel latte umano
che in quello bovino. La ~-lattoglobulina,principale componente delle proteine del
siero di latte vaccino, è quasi assente nel latte umano.
Le immunoglobuline presenti nel latte non vengono idrolizzate nello stomaco
del neonato (grazie al pH relativamente elevato) e possono raggiungere l'intestino
e difenderlo dagli agenti patogeni. Tuttavia l'alimentazione del neonato con latte
vaccino può provocare reazioni allergiche verso proteine del latte di mucca, riconosciute
come estranee da parte del sistema immunitario umano.
1 "Rational Fasting" di Arnold Ehret. Pubblicato dalla Ehret Literature Publishing Co., Beaumont. California.
Per ulteriori informazioni vai al Capitolo supplementare sulla Diagnosi, a fine Lezione IV, intitolato "Lo specchio magico".
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